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I Giovani di AC incontrano la Comunità Lautari

  • 2 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

I gruppi giovani e giovanissimi di Azione Cattolica della nostra parrocchia hanno incontrato una delegazione della cooperativa di solidarietà Lautari onlus che, a Firenze, ha sede a San Casciano. Una serata, quella del 2 marzo scorso, dedicata interamente al tema delle dipendenze e alle scelte che ciascuno, soprattutto nella fase adolescenziale, è chiamato a compiere nella propria vita. Per la comunità di Lautari erano presenti un’educatrice, Ana, e due giovani ospiti, Enrico e Federico. Il loro intervento è stato molto importante perché Ana ha spiegato come si svolge il percorso all’interno della loro struttura, mentre Enrico e Federico hanno raccontato la loro esperienza, i loro errori ma anche il loro impegno per uscire fuori dal tunnel della droga. Ovviamente la loro esperienza ha incuriosito molto i ragazzi presenti che infatti hanno posto tante domande a cui gli ospiti non si sono assolutamente sottratti, riuscendo a rispondere a tutti i dubbi e le curiosità. La comunità Lautari è stata fondata nel 1992 ed è riconosciuta dalla Regione Lombardia. Ha cinque sedi in Italia, gode di una propria autonomia finanziaria, indipendente sia dallo Stato che dalle famiglie degli ospiti delle varie strutture. La permanenza durante l’intero percorso, infatti, è completamente gratuita per tutte le persone. Questo è possibile sia grazie alle attività lavorative che vengono svolte internamente, sia grazie alle donazioni volontarie che vengono raccolte nelle chiese o per strada. Una volta all’anno, ricordiamo, Lautari è ospite della nostra Parrocchia durante le messe domenicali proprio per raccogliere l’aiuto materiale dei fedeli di San Martino. L’obiettivo principale della cooperativa è ovviamente la riabilitazione e il reinserimento sociale dei giovani con cui vengono a contatto. Ciò è favorito anzitutto dal lavoro quotidiano che sviluppa maturità, autonomia, senso di responsabilità, capacità di realizzazione, rendendo tutti protagonisti e artefici di un nuovo stile di vita. Non è un percorso semplice, a volte servono molti anni per uscire fuori dal mondo della dipendenza, ma è possibile grazie all’aiuto dell’equipe di operatori (psicologi, medici, psichiatri, educatori, operatori di comunità, maestri di lavoro e assistenti sociali) ma anche con la propria forza di volontà e di decisione che è importante ai fini del proprio cambiamento di vita. Le esperienze personali sono differenti come ci hanno raccontato Enrico e Federico ma in generale il programma di Lautari ha scadenza triennale, anche se tutto dipende dai bisogni e dalle risorse psicologiche individuali. Chi è pronto per il ritorno in società, ha comunque anche l’opportunità di inserirsi a livello professionale nell’organico delle cooperative di lavoro della Comunità che riguardano numerosi campi come quello dell’allevamento, della scuderia, della falegnameria e del restauro e dell’attività vitivinicola. Il ruolo di Lautari è molto importante anche perché, in coordinamento con le istituzioni pubbliche e private, organizza campagne informative rivolte ai cittadini per la prevenzione della tossicodipendenza e degli effetti connessi. L’attività è svolta da operatori insieme a ragazzi che offrono la loro testimonianza di vita. Inoltre, presso i loro centri, gli operatori effettuano colloqui a persone dipendenti e alle loro famiglie per un’analisi del bisogno e delle motivazioni ad intraprendere il percorso terapeutico o per consigliare soluzioni più idonee in risposta ai bisogni espressi.



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